L’UNESCO privilegia nuove proposte che escano dalla visione convenzionale e siano rivolti ai metodi e Saperi Tradizionali, la produzione e il know how delle popolazioni.
A questo scopo l’UNESCO ha varato una apposita lista quella del Patrimonio Culturale Immateriale inteso come: “ le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana.” (Norme generali della Convenzione del Patrimonio Immateriale, all’art. 2 paragrafo 1).
La definizione si applica pienamente alla Cucina Italiana nel Mondo come una tradizione mantenuta viva dal Forum dei Cuochi della Cucina Italiana nel mondo. Essa costituisce una consuetudine sociale e una pratica culturale e artigianale fondata su conoscenze trasmesse attraverso le generazioni, scuole e attività espressamente condotte, basata su strumenti, prodotti, spazi dedicati ad essa che le comunità riconoscono come loro patrimonio culturale e fattore di identità.
Secondo la Convenzione, il patrimonio culturale immateriale si manifesta tra l’altro nei seguenti settori:
- tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale;
- le arti dello spettacolo;
- le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi;
- le cognizioni e le prassi relative alla natura e all’universo;
- l’artigianato tradizionale
La possibilità di successo della iscrizione nella lista dipende dalla capacità di rispondere precisamente alle condizioni poste nel dossier di candidatura e di dimostrare che la proposta possa contribuire con programmi e soluzioni innovative all’avanzamento della Convenzione con particolare riferimento e alle pratiche di gestione, salvaguardia e valorizzazione.
Più una candidatura è realizzata con una proposta avanzata che fornisca al bene iscritto nuova immagine e valore e ne determini un ruolo con chiare indicazioni di iniziative, programmi e gestione, tanto più si potrà trarre vantaggi dalla iscrizione.
I benefici di una candidatura sono, quindi, direttamente collegati ai modi in cui essa viene condotta, all’idea della proposta e ai programmi e attività con questa avviati.
In questo quadro una candidatura innovativa italiana come quella della Cucina Italiana nel Mondo capace di unire al prestigio dell’iscrizione anche la chiara definizione dell’Organismo proposto alla sua tutela e un programma di azioni, promozione e valorizzazione è importante per il nostro paese e interessante per l’UNESCO stessa.
PIETRO LAUREANO
Esperto Unesco
Presidente ICOMOS Italia